1.Che cos’è l’analisi testuale?
Come
premesso nel precedente articolo, fornisco qui degli elementi più precisi.
Comincio
dalla Tipologia A - analisi del testo.
Che
cos’è “l’analisi testuale”. L’“analisi
testuale” è l’operazione con cui si esamina un’opera letteraria o parte di essa; è il testo scritto che riferisce le osservazioni compiute e propone un’interpretazione
complessiva.
E’
una forma particolare di scrittura, con
caratteristiche che sono simili a quelle del testo argomentativo.
L’analisi
testuale può riguardare opere in prosa e in poesia.
Viene
fornito un testo letterario accompagnato da una serie di domande che guidano
l’analisi. Esse sono in genere strutturate in tre parti:
ü comprensione
complessiva del testo
ü esame
degli aspetti formali
ü rapporti
con altre opere letterarie e con l’epoca in cui il testo è stato
concepito.
Quando
il testo da analizzare non è accompagnato da domande, lo studente deve riflettere da solo sugli aspetti da
prendere in considerazione, selezionare
le informazioni e organizzarle.
1.Quali sono le tappe del lavoro di analisi e di
scrittura?
Entriamo
nello specifico: un testo presenta aspetti
formali e di contenuto. Non
tutti risultano particolarmente significativi. L’analisi consiste nel capire
quali siano quelli più importanti.
Per
individuarli devi compiere alcune operazioni preliminari (fase di
preparazione): per analizzare il testo devi seguire fasi successive di
approfondimento (scrittura).
Ecco
le tappe fondamentali:
Fase di preparazione
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Scrittura
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•
Lettura accurata Leggere più volte il
testo. Una lettura distratta espone al rischio di errori (es. la poesia di Valerio Magrelli L'ossame dei monti può essere scambiata come una poesia
funebre, quando invece descrive - umanizzandola - la morfologia delle
montagne).
La
lettura ha lo scopo di chiarire il senso complessivo del testo.
|
•
Selezione e interpretazione degli
elementi individuati Rilevare
tutti gli aspetti possibili del testo, selezionarli e interpretarli per
individuare una o più idee centrali.
Un'analisi del testo
non è un semplice elenco di tutto ciò che si può osservare, ma il puntuale
collegamento di tutte le osservazioni con il significato del testo. Scrivere:
"Ai versi 77-78 è presente una similitudine", non è sufficiente. Occorre interrogarsi sul valore di quella
figura retorica: "Con la similitudine dei versi 77-78, Tu sei come la
provvida / formica, il poeta Umberto Saba presenta la moglie come una
donna operosa e attenta".
|
•
Ricerca nel testo degli elementi
significativi Dopo
la prima lettura generale bisogna osservare in modo più analitico: è utile
sottolineare nel testo (anche con matite colorate, per
mettere in evidenza i diversi aspetti formali)
tutte le parole, le figure retoriche, le caratteristiche
della sintassi che appaiano importanti per il significato.
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•
Collegamento tra le idee Se il testo da analizzare è accompagnato
da una serie di domande, la scrittura deve contenere la risposta a tutte le
questioni; non una successione di brevi risposte a singole domande, bensì un testo
unico e coeso anche in un ordine diverso rispetto a quello previsto dalla
traccia.
Qualunque sia la
traccia, guidata o no, le informazioni devono essere collegate tra loro con
adeguati connettivi, in modo che il testo risulti scorrevole e chiaro.
|
•
Attenzione per la grafica L'analisi testuale richiede una forma
grafica adeguata per aiutare il lettore a seguire il ragionamento
attraverso gli esempi dati. Quando si cita una frase o un verso, devi
scriverli in una forma diversa dal resto del testo: si usa il corsivo o un carattere di corpo minore
nei testi al computer; si usano le virgolette
nei testi scritti a mano.
Indicare la riga o il numero del verso citati; se scegli la forma
abbreviata, si usa "r." per una riga, "rr." per più righe
(ad esempio, r. 3; rr. 6-8), "v." per un solo verso,
"vv." per più versi (ad esempio, v. 3; vv. 6-8). Se il testo ha un titolo, esso si cita in corsivo o tra virgolette; se ne è privo e si tratta di una poesia viene
considerato come titolo l'intero primo verso.
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•
Cura dello stile Nell'analisi testuale
non bisogna introdurre la soggettività di chi scrive:
‾ evitare
espressioni come "io penso che...", "secondo me", "a
mio parere", "dal mio punto di vista", "per me".
‾ evitare
formule con cui chi scrive parla dell'atto della propria scrittura:
"inizio con il dire che...", "adesso passo a spiegare", "ora
concludo dicendo che...".
Si possono usare
formule come:
‾ "si
può osservare che... ", "si nota", "si rileva",
"è evidente che... ","(l'immagine) induce a considerare
che..., allude a..., trasmette l'idea di..., denota che..., si riferisce
a..., è segno di...".
Mantenere
uno stile sobrio senza espressioni di apprezzamento o di denigrazione
del testo con superlativi o parole enfatiche come "straordinario",
"meraviglioso", "orribile", "purtroppo".
Ogni
osservazione deve essere giustificata dal testo. Sostenere una tesi
interpretativa non autorizza a formulare giudizi sulla persona dell'autore ("Qui Leopardi manifesta la sua
bravura", "Pascoli in questa poesia è straordinario").
Si
può citare frasi o versi a cui ci si riferisce per sostenere la propria
interpretazione, nel discorso o tra parentesi, per non interrompere il fluire
della frase.
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Alla
prossima … con 2 schemi – guida per riflettere nella fase di preparazione e di
scrittura del testo!
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